L’angoscia pandemica. Le parole della cura

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Nell’epoca più tecnologicamente avanzata e scientificamente assistita, la nostra generazione si trova per la prima volta a fare i conti con la sopravvivenza biologica. L’irruzione del Covid-19 ha determinato una frattura profonda. Il biochimico Massimo Cocchi e il filosofo Fabio Gabrielli attraverso la loro analisi offrono parole terapeutiche che fungano non da  soluzione conclusiva ed esaustiva, ma da pista di ricerca e fecondo confronto per quanti non si rassegnano al carattere intimidatorio e apparentemente immodificabile del mondo.

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Descrizione

Nell’epoca più tecnologicamente avanzata e scientificamente assistita, la nostra generazione si trova per la prima volta a fare i conti con la sopravvivenza biologica. L’irruzione del Covid-19 ha determinato una frattura profonda. Ne è scaturito un tempo di incertezza e angoscia che a differenza della paura si nutre sempre dell’indeterminato e dell’incerto. Espressioni come pandemic fatigue e angoscia del limbo sono entrate nel nuovo vocabolario psichiatrico a indicare il senso di diffusa stanchezza che abita le nostre vite.

Il biochimico Massimo Cocchi e il filosofo Fabio Gabrielli attraverso la loro analisi offrono parole terapeutiche che fungano non da  soluzione conclusiva ed esaustiva, ma da pista di ricerca e fecondo confronto per quanti non si rassegnano al carattere intimidatorio e apparentemente immodificabile del mondo. Siamo chiamati a far circolare la vita, non le pratiche di morte; siamo chiamati al coraggio, che non è la temerarietà e nemmeno la vigliaccheria. Così, in due distinte sezioni, una filosofica, l’altra biologica biochimica, si prende in esame l’attuale situazione esistenziale e psicologica prodotta dalla pandemia, individuando in una nuova cultura del corpo, con le pratiche comunitarie della tenerezza, come nell’accuratezza farmacologica e nell’ausilio della probiotica, le possibili terapie dell’anima.

Massimo Cocchi

nel 1990 è stato nominato docente onorario di Biochimica della Nutrizione presso lo Scottish Agricultural College. Nel 1995 è stato nominato Professore di Biochimica della Nutrizione presso lo Scottish Agricultural College (Glasgow University). Nel 1998 ha ricevuto il titolo di Professore in Perpetuo dello Scottish Agricultural College. Dal 2003 al 2009 è stato Presidente dell’Associazione Scientifica “ARNA”, Associazione Ricercatori Nutrizione e Alimenti. Nel 2005 è stato nominato Professore a contratto di Alimenti e Nutrizione Umana presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Bologna, incarico che tuttora ricopre. Nel 2005 è stato nominato Presidente della Società Italiana di Biologia Sperimentale, Sezione di Bologna “Oliviero Mario Olivo”. Nel 2005 ha iniziato, con Lucio Tonello, a studiare gli acidi grassi piastrinici in gruppi di pazienti (depressi e ischemici) realizzando una combinazione tra biochimica e rete neurale artificiale che ha permesso di identificare la popolazione con patologia depressiva e ischemica rispetto a soggetti apparentemente normali. Per questa ricerca, nel 2008 ha avuto la nomination Kioto Prize.

Dal 2010 è membro del Quantum Paradigm Psychopathology Group (QPP). Nel 2016 è stato nominato Presidente della Società Italiana di Biologia Sperimentale. Nel 2014 è stato nominato Socio Corrispondente e nel 2017 Socio Ordinario dell’Accademia dei Georgofili. Nel 2019 è stato proposto e approvato come Presidente Onorario della Società Italiana di Biologia Sperimentale. Attualmente Massimo Cocchi è presidente dell’Istituto QPP: Research Institute for Quantitative and Quantum Dynamics of Living Organisms. Center for Medicine, Mathematics & Philosophy Studies. Per le edizioni Olio Officina ha pubblicato nel 2020 La valigia dei ricordi. Racconti scientifici e d’amore e, insieme a Fabio Gabrielli, Breve dialogo sulla natura e sull’uomo. Tra filosofia e scienza. Nel 2020 è divenuto membro dell’Accademia delle Scienze Mediche di Palermo.

Fabio Gabrielli

già Preside della Facoltà di Scienze Umane e Professore ordinario di Antropologia filosofica presso la Ludes University di Lugano, attualmente insegna Filosofia della relazione presso la School of Management della LUM-Università Jean Monnet. È anche Visiting Professor presso l’Università di Jaroslaw, in Polonia. È autore di numerosi saggi e articoli scientifici nel campo dell’antropologia filosofica e della filosofia applicata alla medicina (in particolare alla psichiatria) e alla biologia. È membro, tra gli altri, del Quantum Paradigm Psychopathology Group (QPP). Ha dedicato ampio spazio allo studio dei modelli di coscienza e alle psicopatologie dell’umore (depressione maggiore, disturbo bipolare). Ha condotto anche studi e ricerche nel campo della fenomenologia, con contributi di carattere storico e teoretico.

L’attenzione ai contesti antropologici e alle dinamiche esistenziali ha sempre costituito un punto ineludibile del suo
percorso culturale e professionale. Tra le sue ultime pubblicazioni: Antropologia della lacrima. Escursioni filosofiche e letterarie (con Enrico Garlaschelli e Vincenzo. Guarracino); Il paradigma fenomenologico-ermeneutico. Husserl, Heidegger, Gadamer, Lévinas, Ricoeur, Derrida (con Enrico Garlaschelli); Il debito fenomenologico. Un tracciato teoretico (con Enrico Garlaschelli); Restare a casa. Piccolo alfabeto del contagio (con Valentina Tettamanti); Laboratorio di antropologia. Letture e prospettive neo-esistenziali (con Valentina Tettamanti); Breve dialogo sulla natura e sull’uomo. Tra filosofia e scienza (con Massimo Cocchi).

 

Copertina e illustrazioni interne: Stefania Morgante

Foto: Gianfranco Maggio

Progettazione grafica: Fabio Berrettini

Olio Officina / Collana: OOF Slim Book 14 euro / pp. 96 / brossura

Prima edizione: novembre 2020

ISBN 978-88-94887-37-2

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